Wiggins ne ha per tutti: “Brailsford si crede il Messia. Con Cavendish non ci siamo parlati per mesi”
Un Bradley Wiggins molto attivo con la stampa nelle ultime settimane. Dopo le tanto discusse dichiarazioni su Lance Armstrong, il vincitore del Tour de France 2012 ha raccontato a Het Laatste Nieuws alcuni aneddoti sulla carriera, soffermandosi sul rapporto con alcuni personaggi molto influenti sulla sua vita sportiva. Tra questi il suo ex general manager Dave Brailsford, Chris Froome e Mark Cavendish, con il quale ha condiviso molte delle sue gioie nell’attività su pista.
Come il suo solito, il plurimedagliato olimpico non ha badato alla forma e si è espresso in tutta onestà: “Brailsford si crede il Messia, non riesco a parlare di lui senza cominciare ad imprecare – ammette Wiggins, che dimostra così di non avere una grande stima per il suo ex datore di lavoro – Se lo avessi beccato a letto con mia moglie, mi avrebbe fatto credere che era tutto nella mia immaginazione. Froome invece mi odia. Però cosa posso dire? È un grande atleta e verrà ricordato come uno dei più grandi di questo sport“.
Anche il rapporto con Cavendish è abbastanza particolare e anche con lui c’è stato più di un diverbio, tra i quali uno alla Sei Giorni di Gand 2016 che ha messo i due ai ferri corti: “Ho sempre avuto un rapporto teso con lui perché gli dicevo le cose come stavano realmente – continua Wiggins – A differenza di altri, non gli leccavo il culo. Dopo un episodio a Gand siamo stati per mesi senza parlarci. Cavendish indossava un orologio da 300 mila sterline e corre per una squadra che ogni giorno distribuisce dieci biciclette in Africa. Così gli ho chiesto perché non vendeva l’orologio, così poteva sfamare tutta l’Africa”.
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